
1 settembre 2022

La questione energetica è in primo piano in tutti i notiziari: anche il Trentino si interroga sulle soluzioni da mettere in atto per rendere la richiesta energetica del territorio provinciale il più sostenibile possibile.
A tal fine, il Piano Energetico Ambientale della Provincia Autonoma di Trento 2021-2030 (“PEAP“), approvato con Deliberazione n. 952 dell’11 giugno 2021, ha un ruolo importante e strategico in quanto mira ad individuare le linee generali essenziali e necessarie per la decarbonizzazione dell’intero territorio e definisce le strategie prioritarie dirette al loro raggiungimento. L’obiettivo generico è di ridurre le emissioni dei gas che contribuiscono al cambiamento climatico del 55 % rispetto al 1990, superando quindi l’attuale obiettivo della legge provinciale 19/2013 che poneva il già ambizioso obiettivo di -50 % di emissioni climalteranti. Il dato non deve spaventare: l’analisi dei consumi energetici dell’anno 2016 mostra come già il Trentino abbia ridotto le emissioni del 20,6 % rispetto al 1990; tuttavia vi è ancora molto lavoro da fare [1].
Per questo motivo, la Provincia Autonoma di Trento ha proposto il PEAP, riconoscendo alcune tendenze tecnologiche e socioeconomiche, delineando un sistema energetico futuro che consenta di raggiungere le riduzioni di emissioni climalteranti, introducendo nuove tecnologie e mantenendo quelle esistenti, ove efficaci.
Nello specifico, il PEAP è pertanto un documento che si occupa della pianificazione energetica finalizzato alla programmazione di interventi per risparmiare energia, rendere più efficienti le abitazioni e le industrie e aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (solare, idroelettrico, legna da ardere ed eolico). Il Piano applica i numerosi obiettivi ambientali di scala globale, ovvero all’Agenda 2030 (riguardando ben 6 dei 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile) e all’Accordo di Parigi del 2015 (che stabilisce la necessità del contenimento dell’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali). Vengono altresì ottempera gli ambiziosi obiettivi a livello provinciale, ossia la Strategia Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile, che definisce il posizionamento del Trentino rispetto agli obiettivi strategici di sostenibilità [2], e il Piano Urbanistico Provinciale, che punta ad una visione del territorio intesa come configurazione ambientale e paesaggistica, sociale e produttiva. Numerosi sono inoltre i riferimenti ad altri Piani Provinciali quali il Piano Tutela Acque, il Piano di Gestione dei Rifiuti e il Piano Provinciale per la Mobilità Elettrica.

Fig. 1: visita alla centrale idroelettrica di Santa Massenza (Trentino). GreenMarked, 5 dicembre 2021.
La stesura del Piano è stata preceduta da una attenta raccolta dei dati sui consumi di energia nel territorio trentino: il settore civile consuma il 40-43 % della quota, a seguire il settore dei trasporti (30-33 %) e quello industriale (24-25 %). Attualmente, il consumo di energia dei trasporti viene coperto nella quasi totalità dai derivati del petrolio mentre nel settore industriale si consuma quasi soprattutto gas (circa 60 %) ed elettricità. La Provincia Autonoma di Trento importa circa il 40 % dell’energia utilizzata (soprattutto come gas naturale e prodotti petroliferi) ed esporta il 25 % dell’energia prodotta dalle centrali idroelettriche. I dati portano quindi a concentrare gli sforzi su alcune azioni chiave riportati nel Piano:
1. La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.L’insolazione degli immobili, la sostituzione delle caldaie a gasolio e GPL con impianti di condensazione alimentati a metano, la sostituzione dei serramenti e la sostituzione dell’impianto di condizionamento invernale con pompe di calore porterebbero ad una riduzione dei consumi superiore al 35 %, nonché ad un considerevole aumento del numero di impianti fotovoltaici.
2. Una mobilità più sostenibile, basata sulla riduzione delle necessità di trasporto con mezzi a combustione interna, sull’incremento della ciclopedonalità, l'efficientamento dei mezzi di trasporto e l’ampliamento della flotta elettrica, andrebbero a ridurre l’enorme richiesta di energia non rinnovabile del settore dei trasporti. A tal proposito, il Piano prevede la realizzazione di 283 punti di ricarica in modalità veloce ed ultraveloce e di ulteriori 707 in modalità accelerata.
3. Per favorire la produzione locale di energia rinnovabile ed aumentare l’autoconsumo, il Piano prevede di implementare un numero di comunità energetiche (ossia di gruppi di utenti che si accordano per produrre e consumare energia rinnovabile). Tali comunità consentirebbero di condividere l’energia con un impianto fotovoltaico in condivisione offrendo maggiori possibilità di adattamento ai carichi richiesti e realizzando sistemi collettivi di stoccaggio.
Questi sono solo alcune delle azioni del PEAP che è di fatto composto da 12 linee strategiche (ossia di obiettivi) e di 83 azioni ambientali suddivise per ciascuna linea strategica. Essi comporteranno una rilevante riduzione dell’anidride carbonica emessa e un significativo miglioramento della qualità dell’aria. Attraverso monitoraggi biennali sarà possibile valutare l’efficacia del Piano e dunque ricevere un'ulteriore conferma dell’impegno trentino per creare una terra sostenibile, dove uomo e ambiente possono convivere in sintonia.
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Bibliografia:
[1] Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 PEAP: Documento Definitivo. A cura dell’Agenzia Provinciale per le Risorse Idriche e l’Energia: 336 pp.
[2] Centis, B. 2022. Un processo partecipativo per lo sviluppo sostenibile del Trentino: https://greenmarked.it/it/participatory-process-for-trentinos-sustainable-development/.
Immagine copertina e di anteprima: Tralicci e linee di trasmissione presso la centrale idroelettrica di Santa Massenza (Valle dei Laghi, Trentino). Autore: Di Syrio. August 13, 2020. CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=93133307