13 novembre 2023
L'ultimo rapporto dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) mostra che in Italia le perdite di suolo sono distribuite in tutto il Paese [1], ma alcune regioni sembrano soffrire più di altre. Tra queste, il Trentino Alto-Adige mostra la più alta perdita di suolo pro capite con 385,22 m2 per abitante, un valore molto più alto rispetto alla media (364 m2). Come ci si aspettava, la maggior parte del suolo viene persa intorno ai centri urbani e alle aree turistiche intorno ai laghi.
Negli ultimi anni, l'Italia ha registrato un aumento generale della perdita di suolo, ma i valori mostrati nel 2022 vanno oltre ogni aspettativa: sono stati persi 21.500 km2 di suolo, pari al 7,4% dell'intero territorio italiano.
Ciò si ripercuote in particolare sulle temperature percepite nei centri urbani, che stanno diventando più calde a causa dell'aumento generale dell'urbanizzazione e della diminuzione delle aree rurali, che espongono la popolazione a un maggiore rischio idrogeologico. Questo è in parte il motivo per cui nelle aree urbane molto dense le temperature possono raggiungere i 43/46 °C.
Più della metà della popolazione mondiale - 4,2 milioni di persone - vive in aree urbane e si prevede che questo numero aumenterà al 70% entro il 2050. I centri urbani sono al centro dell'attività economica e rappresentano il 70% delle emissioni globali di gas serra, quindi si trovano proprio nel mezzo della crisi climatica [2]
La valutazione dei servizi ecosistemici persi dal consumo di suolo riguarda la produzione agricola, il legname, il pozzo di carbonio, l'erosione del suolo, l'impollinazione, la regolazione del microclima, la depurazione delle acque e l'equilibrio generale del ciclo idrologico. Il rapporto ISPRA ha calcolato che il suolo perso in Italia dal 2012 avrebbe potuto fornire oltre 4 miliardi di quintali di prodotti agricoli. Si stima che l'intera perdita generi un danno economico di oltre 3,6 miliardi di euro a causa degli effetti generalizzati della perdita di suolo sui servizi ecosistemici. Le stime superano gli 8 miliardi di euro/anno se si considera il suolo perso negli ultimi 15 anni (2006-2021).
Il Trentino non è nuovo a questo tipo di fenomeno ed è per questo che, nel 2015, era stata istituita una legge provinciale che regolamentava il consumo di suolo, ma questo non ha fermato il forte aumento del consumo di suolo, che in seguito è stato consistente.
Un modo per fermare questa perdita di suolo è sicuramente dotare i centri urbani di aree verdi: la recente pandemia ci ha mostrato come queste possano davvero contribuire alla salute generale delle persone. La creazione di aree verdi può prevenire la perdita di suolo, oltre a migliorare lo stato di salute generale Non è una novità se si considera che nelle aree urbane più grandi gli spazi verdi sono aumentati del 4,11% negli ultimi 15 Paesi. Il problema sta nel fatto che questo vale solo per alcune città, poiché solo poche hanno raggiunto il requisito dell'OMS di un minimo di 9 m2/pesona con un valore ideale di 50 m2/persona.
Anche il Trentino può fare la sua parte per garantire più aree verdi nelle città più grandi e nei distretti turistici: tutto dovrebbe partire dall'aggiornamento del Piano Urbanistico Provinciale che è uno strumento molto importante per la pianificazione territoriale la cui ultima versione risale al 2015. Un altro asset sarebbe dato dal turismo: gli stakeholder devono trovare un compromesso verso un turismo sostenibile se si vuole davvero un Trentino sostenibile come sostiene la Strategia Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile (SProSS). Il documento, infatti, sostiene che entro il 2030 il Trentino vuole essere più verde, passando all'energia verde, garantendo un'elevata biodiversità e affrontando le questioni climatiche [3].
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Bibliografia:
[1] Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, 2022- Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022. Report di Sistema. SNPA 32: 17pp.
[2] Cilliers E. J., 2023- Social perceptions of the value of green spaces: A view from the south. Frontiers on Sustainable Cities, 4: https://doi.org/10.3389/frsc.2022.1037123.
[3] Centis B., 2022- Un processo partecipativo per lo sviluppo sostenibile del Trentino. Greenmarked Blog: https://greenmarked.it/it/participatory-process-for-trentinos-sustainable-development/