3 Maggio 2024
Un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, dell’Università di Siena e del gruppo Flora Alpina Bergamasca (FAB) ha scoperto una nuova specie di pianta, che cresce in un territorio ristretto delle Prealpi lombarde. La specie appartiene al genere Campanula ed è stata denominata Campanula bergomensis, ovvero di Bergamo, dal nome della provincia di cui è esclusiva". [1]
La prima volta mi sono imbattuto in questa notizia, sono rimasto scioccato. Mi sono chiesto come sia possibile che ancora nel XXI secolo, nell’era dell’informatica avanzata, dell’industria 4.0, dell’intelligenza artificiale, possano esistere ancora specie a noi ignote. Credevo che ciò potesse essere vero per gli spazi infiniti e inesplorati della foresta amazzonica o delle pianure africane. Ma mai mi sarei aspettato che qualcosa di sconosciuto e senza nome fosse ancora presente sotto i nostri occhi, sulle montagne che centinaia di migliaia di persone visitano ogni anno.
Primula recubariensis è un piccolo fiore viola, scoperto (o meglio, identificato) solo nel 1997. Ha un areale limitatissimo, che si estende per soli 7 chilometri quadrati nelle Prealpi Vicentine, crescendo direttamente attaccata alle rocce calcaree e negli anfratti ombrosi e umidi di queste montagne. E proprio il suo epiteto specifico già ne identifica la provenienza: la primula di Recoaro [2].
È affascinante pensare come questo piccolo, forse insignificante fiorellino dal profumo resinoso, possa effettivamente vivere solamente qui in tutto il mondo, avvinghiato ad alcune rocce, praticamente indenne a qualsiasi minaccia, se non al passaggio di alcuni sporadici arrampicatori.
Storia simile è quella di Alchemilla gretae-gregorii. Specie del tutto nuova, identificata con certezza solamente nel 2019. Come la Primula di Recoaro, anch’essa ha un areale limitato ad una decina di chilometri nei dintorni di Folgaria, nel Trentino meridionale. A differenza di Primula, però, che può permettersi il lusso di vivere quasi indisturbata sulle rupi verticali dolomitiche, questa piccola piantina verdognola è tipica dei prati da sfalcio e dei pascoli della media quota. Ambienti che per loro natura sono continuamente soggetti a mutamenti, naturali o antropici che siano. Inoltre, se per Primula le difficolta intrinseche all’identificazione furono sostanzialmente legate alla difficoltà di accesso agli individui e al loro confronto con altre specie simili della flora mondiale (ndr, siamo alla fine degli anni ’90, senza archivi botanici digitali della flora mondiale e con difficoltà anche solo nel reperimento di informazioni su altre specie endemiche rare), per Alchemilla a difficoltà risiede proprio nell’eterogeneità del genere a cui appartiene. In effetti, solo a livello europeo sono note più di 450 specie di Alchemilla di cui 100 in Italia. Queste sono tutte molto simili tra di loro, con caratteri identificativi minimi e difficilmente confrontabili [3].
Infine, come non citare Gentiana brentaesteno-endemismo (ossia specie che vive in un areale limitatissimo) delle Dolomiti di Brenta e del Gruppo dell’Adamello, al confine tra le province di Trento e Brescia. Anche questa specie è di recente individuazione (2009) e rappresenta ad oggi un simbolo della ricerca botanica nel nord Italia. La specie, infatti, era stata raccolta e catalogata già a partire dal 1800, ma sempre confusa con altre specie di Gentiana che vegetano nel territorio. L’analisi recente, invece, svolta sia in campo sia su campioni d’erbario storici, ha dimostrato come la specie risulti effettivamente nuova alla scienza, mostrando caratteri diversi e limitati ai soli individui dell’areale. Tale scoperta risulta tanto più importante non solo per l’individuazione in sé di una nuova specie, ma anche perché questa risulta effettuata in un territorio già ampiamente battuto e studiato da secoli da decine di botanici [4]. Non più, dunque, una difficoltà di accesso al sito e di reperimento dei campioni come per Primula, né possibili confusioni con altre numerosissime specie simili, come nel caso di Alchemilla, bensì una secolare svista – sotto gli occhi di tutti – che necessitava solamente di un po’ di attenzione.
Fig. 1: Physoplexis comosa (L.) Schur (Val Canale – Monte Pasubio, Valli del Pasubio, Vicenza, Italia). Foto: Autore 5.07.2022
Tutto questo ci dimostra come ancora oggi la natura risulti a noi uomini ignota in moltissime sue parti. Questa nostra tendenza antropica di classificare, nominare, elencare, riconoscere le cose, ci spinge ad una continua ed incessante lotta contro una natura che di per sé non ha nome, né categoria, semplicemente fa ciò che di più importante, essenziale e primordio possa essere: vivere.
Non dobbiamo stupirci, dunque, se ancora non sappiamo (forse nemmeno a grandi linee) quante specie vivano il nostro pianeta. Le stime parlano di circa 8,7 milioni di specie presenti sul globo terrestre, di cui 2,2 di specie marine. Dopo quasi due secoli e mezzo di classificazione tassonomica, ne sono state catalogate circa 1,2 milioni. Ne consegue che circa l’86% delle specie aspetta ancora di essere identificato [5]. Chissà che magari durante la nostra prossima passeggiata, non ci imbattiamo in una nuova specie. Vedendo i numeri, le probabilità non sono poi così remote.
Bibliografia:
Clicca qui per espandere i riferimenti[1] Università degli Studi di Milano, «Un fiore mai visto prima è sbocciato in montagna: scoperta una nuova specie di Campanula nelle Prealpi bergamasche,» 28 02 2024. [Online]. Available: https://www.unimi.it/it/ateneo/la-statale/comunicazione-e-media/press-room/un-fiore-mai-visto-prima-e-sbocciato-montagna-scoperta-una-nuova-specie-di-campanula-nelle-prealpi
[2] F. Prosser e S. Scortegagna, «Primula recubariensis, a new species of Primula sect. Auricula Duby endemic to the SE Prealps, Italy,» Willdenowia, vol. 28, n. 1/2, pp. 27-46, 1998
[3] S. E. Fröhner e F. Prosser, «Una nuova specie di Alchemilla (Rosaceae) dall’Altopiano di Folgaria, Lavarone e Luserna (Trentino meridionale),» Annali dei Musei Civici-Rovereto. Sezione Archeologia, Storia, Scienze Naturali, vol. 34, n. 2018, pp. 89-105, 2019
[4] F. Prosser e A. Bertolli, «A new species of Gentiana sect. Calathianae (Gentianaceae) from the Brenta Group, European Alps, Italy,» Willdenowia, vol. 38, n. 2, pp. 423-431, 2008
[5] C. Mora, D. P. Tittensor, S. Adl, A. G. Simpson e B. Worm, «How many species are there on Earth and in the ocean?,» PLoS biology, vol. 9, n. 8, p. e1001127, 2011
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Immagine copertina e anteprima: Scilla autumnalis L. (Sommacampagna, Verona, Italia). Foto: Autore. 12.10.2020