6 Febbraio 2024
"Bolzano è l'unica città d’Italia dove quelli che si muovono in bicicletta sono la maggioranza. Il 30% contro il 25% che continua ad utilizzare la macchina”. Questo risultato è stato raggiunto con 15 anni di lavoro da parte dell’Amministrazione Comunale che ha puntato principalmente sulla costruzione di una rete interconnessa di piste ciclabili. Non è il numero di chilometri disponibili ad essere rilevante, ma dove le piste ciclabili sono realizzate e come sono interconnesse. “La cosa più importante è la connessione tra i singoli tronchi di pista ciclabile”, ha sottolineato Ivan Moroder, il Direttore dell’Ufficio Mobilità della Città di Bolzano in un’intervista a Presa Diretta [1].
Dal 2018, data del servizio di Presa Diretta, a questa parte la situazione non è cambiata. Nelle grandi città italiane meno del 10% delle persone continua a muoversi in bicicletta (6% Milano, 1% Roma) con un grosso impatto a livello ambientale e sociale.
Sostenibilità ambientale, ancora non ci siamo
La mobilità italiana non è sostenibile a livello ambientale. A subire le conseguenze maggiori è la qualità dell’aria delle grandi città italiane, poiché il motore a scoppio dei veicoli produce oltre all’anidride carbonica anche ossidi di azoto (NO, NO2) e polveri sottili (PM10, PM2.5).
Nel 2022 a Torino il limite di PM10 è stato oltrepassato per 98 giorni, a Milano per 84 giorni, a Modena per 75, a Padova e Venezia per 70, doppiando il numero di superamenti consentiti in un anno dalle normative [2].
Nel 2022 il parlamento europeo si è pronunciato contro i mezzi a combustione, decretando che dal 2035 tutti i mezzi in vendita dovranno avere zero emissioni allo scarico [3]. Questa mossa certamente avrà effetti positivi sulla qualità dell’aria nelle città poiché il motore elettrico non produce particolato e composti organici volatili. Sfortunatamente però se le auto elettriche possono essere una soluzione al problema ambientale, non sono una soluzione al più complesso problema sociale legato alla sicurezza delle strade.
Sostenibilità sociale, qualcosa sta cambiando
L’enorme quantità di automobili presente nelle grandi città italiane si riflette infatti sulla sicurezza di coloro che scelgono di essere sostenibili nei trasporti. L’ Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (ASAPS) ha calcolato che nel 2023 vi sono stati 197 incidenti mortali in cui erano coinvolti ciclisti [4] e nelle prime tre settimane del 2024 vi sono stati 16 decessi da sinistri dello stesso tipo [5].
Lo scorso anno, a seguito di un incidente tra una ciclista 60enne ed un camion, i ciclisti hanno bloccato Piazzale Loreto a Milano chiedendo fatti e non solo parole dalla Giunta Comunale, in particolare un patto di condivisione dello spazio urbano: città a 30 all’ora, ciclabili leggere e un controllo sui mezzi più impattanti dal punto di vista della qualità dell’aria [2].
Se una risposta sta faticando ad arrivare dal comune di Milano, Bologna all’inizio di quest’anno è diventata la prima città metropolitana “città 30", seguendo l’esempio di Olbia e Treviso, ma anche di alcune Capitali Europee come Bruxelles, Zurigo e Parigi, che hanno già aderito a questa convenzione. I 30 km/h sono quindi diventati il limite di velocità nelle strade cittadine più densamente popolate e in cui vi sono automobili, moto, pedoni e bici, oppure dove sono presenti scuole, ospedali e poliambulatori. Per quanto riguarda le strade di scorrimento con adeguate infrastrutture per separare gli utenti più vulnerabili, il limite è rimasto 50 km/h [6].
Fig. 1: Biciclette parcheggiate nel centro di Bologna. Foto per gentile concessione di Giovanni Vignoli, 2021.
Questa metamorfosi sta creando forti discussioni a livello locale e nazionale, specialmente in seguito ai disagi dei primi giorni, in cui l’intera città si era trasformata in un unico ingorgo di traffico.
Al momento è presto per dire se questa misura porterà benefici o disagi ai cittadini e agli utenti deboli della strada. Quello che è certo è che non può restare una misura isolata, deve essere portata avanti migliorando la qualità e la quantità dei mezzi di mobilità sostenibile a disposizione delle persone.
In particolare, tornando alla bicicletta, è necessario continuare a potenziare la viabilità ciclabile specie l’interconnessione tra i vari segmenti già esistenti sul territorio. Infine, è necessario che il ciclista si senta protetto e a suo agio, sia dalle auto, che dai pedoni, che dagli altri ciclisti.
Bibliografia:
Clicca qui per espandere i riferimenti[1] Presadiretta 2017/18 – La bicicletta ci salverà – Video – RaiPlay. (n.d.). RaiPlay. https://www.raiplay.it/video/2017/12/PresaDiretta—La-bicicletta-ci-salvera-d8e1807c-2f58-4204-8525-4150a7b53c96.html?wt_mc%3D2.app.cpy.raiplay_vod_Presadiretta_La+bicicletta+ci+salver%C3%A0.%26wt
[2] Bauducco, S. (2023, June 23). “Dal comune di Milano solo parole, è colpevole delle morti. Questa è un’emergenza”: i ciclisti bloccano piazzale Loreto dopo l’ultimo incidente. Il Fatto Quotidiano. https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/23/dal-comune-di-milano-solo-parole-e-colpevole-delle-morti-questa-e-unemergenza-i-ciclisti-bloccano-piazzale-loreto-dopo-lultimo-incidente/7205062/
[3] 2035: the death of fuel-burning cars? – GreenMarked. (2023, December 11). https://greenmarked.it/it/2035-the-death-of-fuel-burning-cars/
[4] STIMA PRELIMINARE ASAPS OSSERVATORIO CICLISTI 2023: QUASI 200 i DECESSI SULLA STRADA “E’ COME SE SCOMPARISSE IL GIRO D’ITALIA OGNI ANNO” ONLINE LA GEOLOCALIZZAZIONE DI TUTTI GLI INCIDENTI MORTALI RISCHIO DI SUPERARE i DATI 2022. (n.d.). asaps.it. https://www.asaps.it/78887-_stima_preliminare_asaps_osservatorio_ciclisti_2023__quasi_200_i_decessi_sulla_s.html
[5] Osservatorio CICLISTI ASAPS-SAPIDATA 2024: 16 DECESSI NELLE PRIME TRE SETTIMANE DELL’ANNO, MAI COSI’ TANTI A GENNAIO NEGLI ULTIMI SEI ANNI IN QUESTA SETTIMANA SEI DECESSI I dati in tempo reale sui decessi dei ciclisti in Italia, con la mappa della geolocalizzazione dei luoghi dei sinistri. (n.d.). asaps.it. https://www.asaps.it/78962-_&128706;_&128690;_osservatorio_ciclisti_asaps-sapidata_2024__16_decessi_nelle_prime_tre_setti.html
[6] Comune di Bologna. (n.d.). Città 30 in Italia – Bologna città 30. Bologna Città 30. https://www.bolognacitta30.it/citta-30-in-italia/
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Immagine copertina e anteprima: Public Bicycle Sharing Station in Lyon. Photo by Stéphane Mingot scaricata da Unsplash.