21 settembre 2021
Si sono bloccati molti PRG comunali per non permettere che l’industria scavalchi l’agricoltura locale, si sono forniti cospicui incentivi provinciali per incrementare la competitività e il benessere delle singole imprese agricole, si è favorita la creazione e il consolidamento di eventi di aggregazione sociale incentrati sui prodotti agricoli locali per promuovere la cultura e le tradizioni annesse, si sono intrecciati legami strategici con reti sociali limitrofe per incentivare il turismo enogastronomico e si sono spesi ingenti somme per lanciare accattivanti campagne di marketing a favore dei prodotti “con la farfalla”.
Il Trentino ha fatto moltissimo per la sua agricoltura. Possono ora i trentini richiedere un aiuto da parte sua? L’ambiente e la salute provinciale ne hanno bisogno. Le acque provinciali ne hanno bisogno.
Guardando al geoportale di analisi delle acque sotterranee e superficiali dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), è disturbante notare come parecchie stazioni di monitoraggio nella Valle dell’Adige e Val di Non rilevino eccessi dei livelli di contaminazione ammissibili [1]. Tra le sostanze più trovate nelle acque superficiali ci sono l’AMPA, il glifosato, e il metolaclor-ESA. Tra quelle trovate nelle acque sotterranee, invece, l’atrazina desis, il flonicamid e il metolaclor-ESA [2].
In generale, la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti in Trentino, rapportata agli ettari di superficie agricola utilizzata (“SAU”), è molto superiore a quella nazionale [3]. Più di 9 kg/ettaro rispetto alla media nazionale pari a 4 kg/ettaro! Si tratta di una situazione che compromette lo stato ecologico delle acque trentine, comporta una degradazione della salute della collettività e conseguentemente un costo per le casse dell’amministrazione provinciale.
Abbiamo davvero bisogno che l’agricoltura trentina ricerchi soluzioni strategiche per abbassare il proprio impatto ambientale. La Provincia e la società trentina hanno fatto tanto per promuovere la sua agricoltura. Sarebbe giusto se essa ricambiasse ora il favore.

Fig. 1: vigneti e il canale d'irrigazione "Fossa di Caldaro" nella zona rurale di Mezzocorona (TN). (Autore, 21 settembre 2021).

Fig. 2: uno scorcio del biotopo "La Rupe" (sito Natura 2000) di Mezzolombardo (TN). Situato lungo il fiume luce, questo sito è uno dei pochi spazi davvero naturali fondo vallivo della contaminata valle dell'Adige. (Autore, 6 dicembre 2021).
Riferimenti bibliografici:
[1] ISPRA. (n.d.). Geoportale di monitoraggio ambientale [Map]. Retrieved December 10, 2021, from https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=a38bab6b0aee4464ade50d6cbe2e3bbc
[2] Paris, P., Pace, E., Maschio, G., & Ursino, S. (2020). Rapporto nazionale pesticidi nelle acque—Dati 2017-2018 (2020th ed.). ISPRA. https://www.isprambiente.gov.it/files2020/pubblicazioni/rapporti/rapporto_334_2020.pdf
[3] Menapace, E., Ferrari, C., Mantoan, J., Dallafior, V., & Martinelli, R. (2020). Rapporto sullo stato dell’ambiente 2020—Agricoltura (No. 9). APPA. http://www.appa.provincia.tn.it/rapporto_ambiente_2020/rapamb_2020_pressioni/-Agricoltura/pagina19.html
Questo articolo fa parte del progetto “Environmental Blogging Boost 4 Students”, finalizzato all’incremento della diffusione di conoscenze e pratiche agroecologiche nonché quelle per l'utilizzo sostenibile delle risorse idriche in Trentino. Il progetto è ufficialmente sostenuto dal Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento B.I.M. dell’Adige (provvedimento concessione n. 100 del 09/06/2021).