22 aprile 2022

Tanti sono i problemi legati alle materie prime che utilizziamo senza cognizione di causa, soprattutto quelle “usa e getta”. Si parla quotidianamente delle problematiche relative agli imballaggi monouso ed alle relative possibili soluzioni. Si va dalla semplice sostituzione della materia prima plastica con un altro materiale (carta, cartone, bioplastica), al disegno ex-novo di imballaggi più efficienti in termini di materie prime utilizzate [1] fino alla completa riforma della filiera con l’utilizzo del vuoto a rendere [2].
Il danno ambientale della plastica è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, quello delle microplastiche (o nanoplastiche) decisamente meno. Recentemente è perfino stato provato che ci sono tracce di plastica perfino nel nostro sangue! [3] In un precedente articolo abbiamo invece già parlato delle microplastiche nei mari ed oceani provenienti dalle nostre lavatrici [4].
Tanti altri sono i settori in cui è presente la problematica della plastica usa e getta: oggi vorremmo porre l’attenzione sui settori dell’edilizia e della cantieristica. Questi settori stanno cavalcando l’onda dei bonus ambientali per la riqualificazione degli edifici [5], ma purtroppo ci sono casi in cui le aziende operano senza rispettare l’ambiente.
Un problema simbolo è quello delle recinzioni plastiche (arancioni, gialle, verdi ecc.) utilizzate per delimitare le aree dei cantieri (Figure 1 e 2). Un elemento che è tipicamente dimenticato fino a conclusione lavori. Nel frattempo, gli agenti atmosferici faranno la loro parte: se in principio la plastica sembra indistruttibile, i raggi UV la degraderanno fino a renderla rigida e friabile, pronta a spezzarsi alla prima folata di vento. Il vento consentirà di portare il materiale in tutte le zone limitrofe ed oltre, inquinando i terreni e le acque. Altre volte la vegetazione la inghiottirà, rendendo praticamente impossibile la sua rimozione.

Fig. 1: Esempio di cantiere delimitato da una rete plastica lasciata a deteriorarsi. Fonte: autore. Trento, marzo 2022.
Reti a parte, plastic fences and plastic nets covering metal fencing gridsspesso altri rifiuti vengono sepolti a conclusione lavori: occhio non vede, cuore non duole! [6]
La rivoluzione “green” deve coinvolgere tutti i settori e non possiamo semplicemente girarci dall’altra parte in queste occasioni. Anche un singolo cittadino può fare la differenza: ho personalmente segnalato alle forze dell’ordine la situazione della prima foto e le reti sbrindellate sono state rimosse, anche se purtroppo sostituite con un'altra tipologia sempre plastica.

Fig. 2: Altro esempio con un cantiere molto più esteso: la durata nel tempo e la sua estensione fanno sì che gran parte delle reti finisca nell'ambiente prima della chiusura del cantiere. Fonte: Google Street View, luglio 2021.
Purtroppo, secondo la giurisdizione italiana è difficile distinguere cos’è un rifiuto o meno. Infatti, la recinzione diventa rifiuto quando si spezza e finisce nei paraggi. Come fare poi ad accusare per abbandono di rifiuti una determinata azienda? Come provare che quei residui plastici provengono esattamente da lì? Come trovare il responsabile? Capirete che è un processo fin troppo complesso e per questo in pochi si prendono la briga di contrastare il fenomeno.
Bisogna quindi spingere sulla creazione di linee guida ad-hoc per i cantieri, premiando l’uso di materiali riutilizzabili, come come le reti metalliche temporanee in Figura 3 ed impedire l’uso di materiali plastici economici ma inquinanti.

Fig. 3: Esempio di delimitazione di un cantiere senza l'utilizzo di reti plastiche, con reti metalliche riutilizzabili. Fonte: autore. Lavis (TN), dicembre 2021.
Riferimenti bibliografici:
[1] https://www.carlsberggroup.com/sustainability/actions-towards-zero/case-stories/snap-pack-an-innovation-to-reduce-plastic/
[2] https://www.buonrendere.it/
[3] https://www.theguardian.com/environment/2022/mar/24/microplastics-found-in-human-blood-for-first-time
[4] https://greenmarked.it/stop-alle-microplastiche/
[5] https://www.governo.it/it/articolo/superbonus-110-case-pi-efficienti-e-sicure-costo-zero/15948
[6] https://greenmarked.it/2020-turning-a-personal-blog-into-a-business/