27 maggio 2022

La popolazione mondiale continua a crescere più delle risorse che abbiamo a disposizione e la maggior parte si concentra nelle città, le quali diventeranno degli hub sempre meno sostenibili a meno che non comincino a produrre le risorse alimentari internamente. Questo permetterà di evitare pressioni catastrofiche quali la congestione, l'inquinamento e prezzi delle derrate alimentari non sostenibili [1]. Proprio per queste esigenze nasce l'agricoltura verticale, una pratica innovativa che consente la coltivazione urbana di ortaggi sfruttando edifici esistenti o di nuova costruzione. Ciò che importa non è l'edificio scelto bensì la tecnologia scelta per ricreare le condizioni naturali e dunque la crescita degli ortaggi. I requisiti fondamentali per l’agricoltura verticale sono pochi e di questi il primo è senz'altro il mantenimento del clima che deve essere ideale per il tipo di coltivazione per tutto l'anno: nasce da qui la necessità di studiare un impianto in grado di mantenere un perfetto controllo della temperatura. Anche il controllo dei nutrienti è un elemento da tenere in altissima considerazione: le piante vengono infatti piantate in argilla espansa o lana di roccia in cui si trovano disciolte le sostanze nutritive di cui necessitano. In aggiunta, è fondamentale operare un buon controllo dell'illuminazione, creando le condizioni naturali della "giornata ideale" grazie all'uso dell'illuminazione led che garantisce le migliori prestazioni. I dati dimostrano che per produrre un chilo di lattuga in campo aperto sono necessari 250 litri di acqua che però scendono a 20 in serra e ad un litro in un orto verticale [2].

Fig. 1: il requisito essenziale in agricoltura verticale è l'utilizzo di un sistema tecnologico adeguato per ricreare le condizioni naturali per la crescita degli ortaggi (Mosca. 14 novembre 2019). Immagine di Mos.ru, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90824676.
Nonostante l’agricoltura verticale sia nata per trovare una soluzione al problema della crescita della popolazione, esso contribuisce anche a risolvere numerose altre emergenze e criticità di carattere più prettamente ambientale. Le attuali pratiche agricole sono diventate infatti insostenibili dal momento che l'acqua viene trattata come una risorsa senza fine e viene fatto largo uso di pesticidi che contaminano il suolo, la falda acquifera e l'aria. Grazie all’agricoltura verticale, tuttavia, viene minimizzato lo spreco di acqua visto che tutto viene gestito automaticamente utilizzando quindi anche il 90 % di acqua in meno [3].
Poiché gli ortaggi sono coltivati in un ambiente chiuso, insetti e parassiti non rappresentano un problema rilevante, perciò non vengono utilizzati pesticidi e l'inquinamento idrico tende a scomparire. Non da ultimo, l’agricoltura verticale permette di minimizzare il consumo di suolo dal momento che non servono più enormi appezzamenti per garantire la produzione di cibo. Dal punto di vista alimentare, c’è l’aspettativa che l’agricoltura verticale possa essere una via per sfamare il mondo: abbiamo visto durante la pandemia quanto l’indoor farming sia diventato importante visto che la logistica globale aveva mostrato la sua fragilità.

L’Italia è stato uno dei primi Paesi europei a lanciare la produzione verticale sul mercato. Grazie a una struttura di 9mila metri quadrati alle porte di Milano, Planet Farms rappresenta un importante attore commerciale nel mercato. La società, fondata nel 2018, produce da maggio 2021 tra i 40mila ed i 60mila confezioni al giorno di insalata ed erbe aromatiche. Gli ortaggi sono venduti alla distribuzione lombarda a prezzi paragonabili ai prodotti biologici. In programma c’è la costruzione di altri cinque stabilimenti in diversi Paesi europei, con investimenti complessivi sugli impianti produttivi per altri 30 milioni di euro.
Anche nella Grande Distribuzione Organizzata, l’agricoltura verticale ha un impatto significativo. Agricola moderna distribuisce infatti da tempo i suoi prodotti attraverso i canali Carrefour e Cortilia. La terra è costituita da substrati organici studiati ad hoc per ogni varietà di pianta mentre l’aria viene filtrata per creare un ambiente protetto. La società produce 100 kg al giorno di insalata e sta pensando di progettare un impianto 15 volte più grande, totalmente automatizzato con l’intento di replicarlo anche all’estero.
Nonostante le dimensioni siano molto più contenute, anche il Trentino ha il suo impianto di Vertical Farming: un innovativo orto aeroponico fatto di luci e vasche inclinate dove le piante sono sospese nell’aria ed assorbono acqua ed elementi nutritivi tramite nebulizzazione. Questo è il risultato del progetto V-Frm, insediato negli spazi “Be Factory” a Rovereto nel polo tecnologico di Trentino Sviluppo. Il progetto permette di mantenere le radici pulite così da rendere possibile una eventuale estrazione di principio attivo mantenendo la pianta viva. Questo permette l’estrazione di componenti per la realizzazione di prodotti cosmetici e medicinali.
Il progetto prevede anche di "bio fortificare" i prodotti, quindi di aggiungere tra i componenti nutritivi maggiori quantità di minerali come il ferro, elemento fondamentale nella dieta di chi soffre di anemia. Questo aspetto è molto innovativo perché potrebbe permettere ad esempio di produrre un tipo di fragola o di insalata particolarmente ricco di ferro o di evitare che alcuni metalli pericolosi per chi ne è allergico, come il nichel ed il ferro, non siano presenti nell’alimento.
Il sistema di basa su un nebulizzatore che spruzza le radici sospese ogni trenta secondi e poi lascia il tempo per l’asciugatura per prevenire la marcescenza. Oltre all’acqua, le piante ricevono 14 minerali di base ed in questo modo le fibre vegetali nella dieta saranno presenti 365 giorni all’anno.
In Trentino è inoltre nata la prima start-up dedicata alla realizzazione di orti verticali idroponici (VeVe- vegetali in verticale), nei quali le radici vegetali sono sospese e l’acqua e gli elementi nutritivi vengono nebulizzati con uso ridotto di acqua ed energia. La missione della startup è “un orto in ogni casa” per garantire cibo fresco e locale.
L’agricoltura verticale è un cambio di paradigma vincente perché permette di ottenere molteplici benefici: il principio è semplice ma efficace e permette di avere dei sistemi urbani sostenibili, a prova del futuro che verrà.

Fig. 3: Coltivazione verticale di pomodori e peperoni a crescita rapida in una serra di grandi dimensioni (Alta Franconia, Baviera, Germania. 19 agosto 2019). Foto di Markus Spiske scaricata da Unsplash.

Fig. 4: Erba cipollina coltivata aeroponicamente nella serra "The Land" a Epcot, Walt Disney World. (Stati Uniti. 9 gennaio 2007). Foto di Benjamin D. Esham / Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5115387.
Immagine di copertina e di anteprima: Azienda agricola RusEco specializzata in agricoltura verticale (Mosca. 14 novembre 2019). Foto di Mos.ru, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90824674.