22 dicembre 2021
I Paesi Bassi sono sempre stati noti per la loro gestione delle risorse idriche. All’incirca il 70% degli olandesi vive in un'area sensibile o a rischio inondazioni [1], and the engineering works to make it all possible are looked with worldwide amazement. More international fame was gained through the construction of the Delta Works. Consisting of a series of dams, sluices and storm surge barriers [2]votato come una delle sette meraviglie moderne del mondo
Tuttavia, riconoscere la necessità di un tale sistema di difesa non è stato facile. Nonostante i numerosi avvertimenti, si dovette verificare una catastrofe alluvionale prima che i politici allora in carica approvassero la costruzione della Delta North Sea Protection Works. La tragedia portò via quasi duemila vite e sommerse 1.290 km², circa quattro volte la superficie di Malta. Anche Amsterdam e l'intera provincia dell'Olanda del Sud (incluse città come L'Aia e Rotterdam) furono vicine ad essere inondate [3].
"Il problema degli olandesi è che sono così autoironici, così modesti, che non credono più alla loro stessa storia".
Johan van Veen (1893–1959)
Il sistema di difesa Piano Delta presuppone un aumento dell'acqua del mare di 40 centimetri; un valore purtroppo molto inferiore all'aumento previsto conseguentemente alla crisi climatica. Se le emissioni mondiali di gas serra non diminuiranno radicalmente, il livello del mare potrebbe aumentare di quasi tre metri entro il 2100. Anche qualora l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di contenere entro la fine del secolo l'aumento della temperatura media mondiale al di sotto di 2 °C rispetto all'era pre-industriale fosse mantenuto, l’Istituto Meteorologico Reale Olandese (KNMI) calcola comunque un aumento del livello del mare di circa due metri [4].
Gli scienziati olandesi considerano pure plausibile uno scenario in cui la prossima generazione dovrà rinunciare a città quali Amsterdam, Rotterdam e L'Aia. Addirittura, alcuni affermano che i neonati olandesi "non potranno più essere olandesi, perché i Paesi Bassi non esisteranno più" [3]. C'è ancora speranza? Alla fine, gli olandesi non sarebbero olandesi se non combattessero l'acqua. Eppure, la speranza pare limitata agli ingegneri che credono in un mondo realizzabile; gli ecologisti si sono già arresi.
Rutger Bregman interviewed seven leading Dutch scientists for his book “Het water komt” (The water is coming). A condizione che vengano prese misure estreme ben oltre l'attuale Piano Delta, i grandi sette concordano che i Paesi Bassi saranno in grado di gestire un aumento del livello del mare fino a due metri. Il Paese avrebbe bisogno di costruire le più grandi stazioni di pompaggio del mondo per pompare senza sosta nel mare aperto l'acqua dai fiumi a quota più bassa. Inoltre, una quantità di sabbia 25 superiore per rinforzare la costa e una flotta permanente di navi dragatrici che spruzzino continuamente sabbia sulla costa del Mare del Nord. E queste sarebbero solo le prime contromisure [3].
"Se la terra si riscalda di più di 2 gradi, il livello del mare continuerà a salire, obbligandoci a pensare ancora più in grande." [3]
Bas Jonkman, professore di ingegneria idraulica all'Università di Delft, indaga su possibili soluzioni per contrastare aumenti del livello del mare oltre i due metri. Jonkman immagina la dislocazione dell'aeroporto Schiphol di Amsterdam in mare e la creazione di isole artificiali frangionda, anteposte alle spiagge e coperte di turbine eoliche. Un ulteriore aumento di livello potrebbe essere affrontato collegando le isole e formando così una grande diga ad anello. Gli ecologisti prevedono l'arrivo incessante di disastri ambientali, ma Jonkman sostiene che "la natura è dinamica, e ha potenziale di ripristino". Nonostante le discrepanze, sia ecologisti che ingegneri concordano che evitare uno scenario di più di due metri di aumento del livello del mare sia fondamentale. Ciò significherebbe arrivare allo zero assoluto di emissioni di gas serra (non lo zero netto) il più presto possibile.
L'accordo olandese sul clima mira a una riduzione dei gas serra del 49 % rispetto al 1990 entro il 2030, e successivamente una reduzione del 95 % entro il 2050 [5]. Per raggiungere tali obiettivi, circa otto milioni di edifici dovranno essere scollegati dai punti di consegna gas, nove milioni di automobili dovranno andare ad elettricità o idrogeno, la rete elettrica dovrà avere tre volte la capacità attuale, un quarto del Mare del Nord dovrà essere riempito di turbine eoliche, 75 milioni di pannelli solari dovranno essere installati e 100 mila ettari di foresta devono essere piantati [3]Il costo di tali opere è stato stimato approssimativamente tra € 500 e 700 miliardi, ovvero il 70 % del PIL olandese, e cinque volte il costo dei lavori del Piano Delta [6].
"Questa sarà la più grande ricostruzione del nostro Paese. Di sempre." [3]
Per raggiungere gli obiettivi preposti per la riduzione di gas serra, ognuno deve fare la sua parte, ma il governo ha un ruolo esemplare e di guida. Per decarbonizzare la propria economia non deve esternalizzare le emissioni di anidride carbonica o cuasare danni ambientali altrove. Bensi deve utilizzare una prospettiva oolistica e contribuire alla creazione di un mondo più sostenibile nel suo complesso. In Renewable energy at what price?, ho raccontato come l'estrazione di metalli base necessari per la transizione energetica dell'emisfero settentrionale comporti passività e catastrofi ecologiche nell'emisfero australe, andando a distruggere l'integrità di habitat naturali e senza prevedere compensazioni economiche per la popolazione locale. Il governo olandese deve riconoscere tali dinamiche e agire di conseguenza controbilanciando gli squilibri del presente e del passato [7].
Le stime dell'Agenzia olandese per le Valutazioni d'Impatto Ambientale ("PBL") stimano che i gas serra saranno ridotti solo del 38-48 % entro il 2030; dei valori molto inferiori rispetto a quelli previsti dal piano "Fit for 55" dell'UE. Il Consiglio di Stato olandese - il più alto organo consultivo del governo e della Camera dei rappresentanti - ha dunque concluso che la politica climatica olandese "non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici"", seppure "la natura e la portata della crisi climatica richiedano azioni immediate" [8].
La coalizione del nuovo governo Rutte IV ha fatto della lotta alla crisi climatica una priorità assoluta.Grazie ad uno stanziamento di 35 miliardi di euro nei prossimi dieci anni e la nomina di un ministro speciale per il clima e l'energia, la politica climatica olandese vuole allinearsi alla direttiva europea per la riduzione del 55 % dei gas serra rispetto al 1990 entro il 2030. Inoltre, il nuovo governo istituirà un consiglio scientifico indipendente per valutare e consigliare nuove e strategiche politiche climatiche [9].
La coalizione Rutte IV, tuttavia, non ha spiegato concretamente come contrasterà gli effetti dettati dalla crisi climatica e, in particolar modo, l'incombente aumento del livello del mare che colpirà duramente le coste olandesi. Rimane poco chiaro come gli ingegneri e i referenti degli enti per la gestione delle risorse idriche nazionali si stiano preparando per gli scenari d'innalzamento marino delineati, dato che le politiche attuali sono ancora troppo spesso concentrate sul breve termine. Sia nel breve che nel lungo termine, i Paesi Bassi dovranno affrontare la crisi climatica non solo per rispettare le direttive europee, ma per proteggere le proprie coste, la propria terra, i cittadini e il proprio futuro.
Figura 1: Opere Delta North Sea Protection Works - Piano Delta (fonte: Deltawerken | 18 August 2015 | Mirko Tobias Schäfer | Flickr)
Riferimenti bibliografici:
[1] PBL. (2014). Small chances – big consequences: casualties and social disruption as a focus for water safety policy. [Translated by Author]. Retrieved 11 December 2021, from https://www.pbl.nl/publicaties/kleine-kansen-grote-gevolgen
[2] BenDor, T.K. (n.d.) Flood Control. Downloaded 11 December 2021, from https://todd.bendor.org/media/Flood_Control_BenDor.pdf
[3] Bregman, R. (2020). The water is coming: a letter to all Dutch people. [Translated by Author]. De Correspondent. Downloaded 6 December 2020, from https://decorrespondent.fetchapp.com/files/a8a80f35
[4] Haasnoot, M., Bouwer, L., […] Sloff, K. & Mosselman, E. (2018). Possible consequences of accelerated sea level rise for the Delta Programme: an exploration. [Translated by Author]. Downloaded 11 December 2021, from https://www.deltares.nl/app/uploads/2018/08/Deltares_Mogelijke-gevolgen-van-versnelde-zeespiegelstijging-voor-het-Deltaprogramma.pdf
[5] Klimaatakkoord. (2019). National Climate Agreement – The Netherlands. Downloaded 13 December 2021, from https://www.klimaatakkoord.nl/binaries/klimaatakkoord/documenten/publicaties/2019/06/28/national-climate-agreement-the-netherlands/20190628+National+Climate+Agreement+The+Netherlands.pdf
[6] Borst, T. & Keulemans, M. (2019, 10 October). Will climate policy really cost the Netherlands 1,000 billion euros? [Translated by Author]. Retrieved 13 December 2021, from https://www.volkskrant.nl/nieuws-achtergrond/gaat-het-klimaatbeleid-nederland-echt-1-000-miljard-euro-kosten~bd4fe21a/
[7] Hoekstra, E. (2019, 21 February). Renewable energy at what price? Retrieved 13 December 2021, from https://greenmarked.it/renewable-energy_price/
[8] Raad van State. (2021, 30 September). Advice on the Climate Memorandum 2021. [Translated by Author]. Downloaded 15 December 2021, from https://www.rijksoverheid.nl/binaries/rijksoverheid/documenten/brieven/2021/10/28/brief-raad-van-state-over-klimaatnota/Raad+van+State+Advies+op+Klimaatnota+2021.PDF
[9] Nijenhuis, H. (2021, 16 December). Will the new coalition agreement achieve the climate goals? [Translated by Author]. Retrieved 16 December 2021, from https://www.parool.nl/nederland/gaan-we-de-klimaatdoelen-nu-wel-halen-met-het-nieuwe-regeerakkoord~b51898b8/
Immagine di copertina e di anteprima: area costiera inondata. Foto free-source di Cobe68 scaricata da Pixabay.
Questo articolo fa parte del progetto “Environmental Blogging Boost 4 Students”, finalizzato all’incremento della diffusione di conoscenze e pratiche agroecologiche nonché quelle per l'utilizzo sostenibile delle risorse idriche in Trentino. Il progetto è ufficialmente sostenuto dal Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento B.I.M. dell’Adige (provvedimento concessione n. 100 del 09/06/2021).