16 dicembre 2021
Gli studenti al secondo anno del quadriennio didattico “LOS4”4 dell’Istituto Scolastico Martino Martini di Mezzolombardo (TN), Italia, hanno preso parte al progetto "Vaia e Sostenibilità Ambientale". Un'iniziativa di due anni finalizzata alla sensibilizzazione dei ragazzi sull'impatto delle attività umane e dei cambiamenti nell'uso del suolo sulle foreste alpine [1].
Vaia è stato ovviamente il primo argomento affrontato: durante l’ultima settimana di ottobre 2018 un'enorme depressione meteorologica scatenò una gigantesca tempesta di vento e pioggia devastando i boschi di tre regioni del nord Italia. In Veneto, Lombardia e Trentino – Alto Adige, Vaia ha raso al suolo più di 40.000 ettari di meravigliosi abeti e larici. La superficie globale di foresta danneggiata è stata pari a 12 milioni di ettari, purtroppo non equidistribuiti nelle tre regioni. Circa il 26 % dei danni complessivi è stato registrato in Val di Fiemme, in Trentino, dove circa 1,3 dei 4 milioni di alberi complessivi sono stati sradicati, rendendo inaccessibili 140 km di strade, tra extraurbane e forestali [2].
I numeri drammatici e i filmati scioccanti dell'impatto di Vaia vennero immediatamente trasmessi da tutti i media innescando un forte desiderio di sostenere il ripristino della foresta: sui social comparvero campagne di raccolta fondi, furono organizzate iniziative di riforestazione dal basso come South Tyrol Plants [3] e nacquero start-up etiche come VAIA Cube. La voglia di unirsi alle attività di ripristino e di contribuire concretamente esplose anche nelle scuole del Trentino. Gli studenti del Martino Martini non hanno partecipato solo a seminari teorici e laboratori didattici; il 16 ottobre 2021 hanno anche preso parte ad una campagna di piantumazione assieme all'Azienda Agricola Forestale della Magnifica Comunità di Fiemme. “Tutti 20 gli studenti e i 4 professori che hanno guidato il progetto, hanno piantato un albero (un larice o un abete) in un'area forestale un tempo distrutta da Vaia e ora soggetta ad azioni di rimboschimento” ha affermato la professoressa Alhena Piazzi.
Fig. 1: studenti e docenti del progetto "Vaia e Sostenibilità Ambientale" mettono a dimora alberelli di larice e abete rosso in un’area forestale distrutta da Vaia (foto di Alhena Piazzi).
Durante la tempesta il vento raggiunse la sbalorditiva velocità di 180-190 km/h (velocità massima misurata al passo Manghen) e in soli tre giorni caddero circa 60 cm di pioggia, un valore che rappresenta circa il 60 % del tasso di pioggia annuale in Val di Fiemme. I forestali di Fiemme furono in prima linea nella rimozione dei primi alberi che ostruivano le strade principali e poi nel ristabilimento dell'intera rete stradale [2].
Gli alberi caduti non rimossi possono essere infettati da parassiti della foresta, come il bostrico (Ips typographus). Questi coleotteri penetrano nella corteccia per nutrirsi del meristema, l'unico tessuto vivente delle piante. Una volta impadronitesi di un albero, possono infettare gli alberi adiacenti diffondendosi anche sulle piante in piedi e aumentando così l’estensione del danno. Purtroppo, questo è ciò che è accaduto dopo Vaia [2].
“Data la loro elevata vulnerabilità a questi coleotteri, il numero di foreste di abete rosso dovrebbe essere ridotto e sostituito da tipologie forestali più diversificate” ha ammesso la guardia forestale Ilario Cavada durante l'escursione. “Sia le foreste trentine che i 20.000 ettari di foreste gestite dalla Magnifica Comunità di Fiemme ospitano troppi abeti rossi, che possono vivere fino a 500 anni ma sono più esposti a pericolose infezioni parassitarie e possono quindi indebolire l'intero ecosistema” ha proseguito Cavada.
L'integrazione tra larice e abete rosso è una strategia ottimale contro le infezioni da bostrico . E difatti è stata la soluzione adottata nella Valle di Fiemme per ripristinare le aree danneggiate. Sono state prima contattate tutte le aziende forestali italiane disponibili, poi anche aziende estere perché il carico di lavoro per recuperare gli alberi caduti e piantare quelli nuovi era e rimane immenso. Attualmente, la Magnifica Comunità sta coltivando circa 600.000 semenzali di diverse specie che andranno a sostituire gli alberi caduti. Ad oggi, tuttavia, sono stati ripristinati solo 60 ettari di bosco.
La conservazione del bosco è forse la forma di tutela ambientale più conosciuta e apprezzata. Le foreste, infatti, forniscono decine di servizi ma si dice comunemente che abbiano un duplice scopo: garantire la stabilità idrogeologica del suolo e favorire la biodiversità e l'ecosistema.
La comprensione dell'importanza delle foreste e della loro gestione sostenibile è stato un risultato chiave del progetto. È difficile da dire ma "grazie" a Vaia, 20 studenti hanno potuto vivere concretamente e attivamente un'esperienza di apprendimento sulla riforestazione. . Ciò è servito ad ampliare le loro conoscenze e prospettive sull'impatto delle attività umane sulle foreste alpine e su tutti gli esseri viventi che da esse dipendono.
Riferimenti bibliografici:
[1] Piazzi, A. (2021, December 6). Windstorm Vaia and Environmental Sustainability—Interview with the Martino Martini project leaders [Email].
[2] Cavada, I. (2021, October 16). Windstorm Vaia and Environmental Sustainability — Interview with the Fiemme Valley forest agency [Personal communication].
[3] Cologna, M. (2020, October 16). Let’s re plant South Tyrol! GreenMarked. https://greenmarked.it/ri-piantiamo-altoadige/
Immagine di copertina: foto di Alhena Piazzi.
L'articolo è stato redatto dagli studenti al secondo anno del quadriennio didattico “LOS4” dell'Istituto Scolastico Martino Martini di Mezzolombardo (TN) e curato dal GreenMarked Team.
Questo articolo fa parte del progetto “Environmental Blogging Boost 4 Students”, finalizzato all’incremento della diffusione di conoscenze e pratiche agroecologiche nonché quelle per l'utilizzo sostenibile delle risorse idriche in Trentino. Il progetto è ufficialmente sostenuto dal Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento B.I.M. dell’Adige (provvedimento concessione n. 100 del 09/06/2021).