24 febbraio 2022

Il nuovo anno porta con sé tanti buoni proposti, ma anche tutti i problemi a cui non abbiamo prestato attenzione negli anni precedenti. Il nostro rapporto con la natura e la pressione sui sistemi ecologici è uno di questi: non a caso, e come già discusso due anni fa, si tratta molto probabilmente della causa della pandemia che stiamo vivendo
[1].
Il 7 gennaio 2022 a Ovada, in provincia di Alessandria, è stato riscontrato il primo caso di Peste Suina Africana (“PSA”) sul “continente” italiano [2] (in Sardegna è presente dagli anni ’70 ma in forma endemica e controllata). La malattia è stata descritta per la prima volta nel 1921 in Kenya come febbre emorragica acuta mortale nei maiali domestici, per via del contatto tra maiali da allevamento e facoceri selvatici. Arrivò nel 1957 in Portogallo, per poi diffondersi nel resto d’Europa e recentemente in Asia [3].
Il ceppo virale di PSA riscontrato recentemente in Piemonte è arrivato presumibilmente da altri Paesi europei, attraverso l’importazione di prodotti a base di carne suina contaminata.
Guardando i dati numerici del 2021, secondo l’ISTAT l’Italia sta allevando circa 8,5 milioni di maiali [4]: se la malattia si diffondesse tra di loro, dovrebbero essere abbattuti. Cercando di rendere gli allevamenti sempre più “efficienti”, con più animali in meno spazio, selezionando delle specie a crescita più rapida e dei mangimi necessari a tale scopo, si creano le condizioni ideali per la diffusione di malattie, poiché gli animali hanno poco spazio vitale, scarsa varietà genetica e sono imbottiti di farmaci.
In fin dei conti quindi, cercando di sfruttare al massimo la natura, si rischia di perdere tutto. Ci stiamo facendo praticamente autogol.
In 2021, the Italian Institute for Environmental Protection and Research (“ISPRA”) reported that l’agricoltura rappresenti la principale minaccia per la biodiversità in Italia, due to Italians’ increasing consumption of animal products (meat, eggs and dairy) from intensive production farms [5].

Figura 1: Un maiale in un ambiente artificale: è questo il loro posto adatto? (Author: borevina on Pixabay)
“La vera transizione ecologica passa dal nostro piatto. Non ci sono vie di scampo.” WWF [6]
Un interessante collegamento tra la pandemia di Covid-19 e la PSA lo troviamo in una ricerca pubblicata nel 2021, dove si ipotizza come l’epidemia di PSA in Cina del 2018 possa aver facilitato il salto di specie (“spillover”) del virus Sars-CoV-2: l’abbattimento di milioni di suini e il conseguente aumento di prezzo della loro carne, può aver portato all’aumento della domanda e del consumo di carne da fonti alternative [7].
Una buona notizia: dalle conoscenze attuali, la PSA non si trasmette agli esseri umani [8]. Il fenomeno dello spillover non è ancora avvenuto. Questo non si può dire dell’influenza aviaria, che presenta già alcuni casi di contagio di esseri umani con conseguenze molto gravi. Ma di questa tratteremo in un prossimo articolo.
Una conseguenza diretta alla nostra vita quotidiana derivata dalla PSA è l’ordinanza del Ministero delle Politiche Agricole e della Salute in cui si vietano attività all’aria aperta nelle zone infette della Liguria e del Piemonte. Le attività vietate sono: la caccia (esclusa quella al cinghiale), la raccolta di funghi e tartufi, la pesca, il trekking e la mountain bike [8].
Dagli eventi che stiamo vivendo, è lampante come l'attuale approccio con la natura, trattata come un prodotto commerciale, non sia sostenibile. Sta a tutti noi cercare di valorizzarla al meglio.
Riferimenti bibliografici:
[1] Miller, M. L. (2020, March 22). Spazio vitale contro COVID-20. Da Wuhan a Codogno, da Shanghai a Mezzocorona. GreenMarked. https://greenmarked.it/it/spaziovitale-contro-covid20/
[2] Gazzetta d’Alba. (2022, January 7). Ovada: Un caso di peste suina riscontrato nella carcassa di un cinghiale. Gazzetta d’Alba – Dal 1882 il settimanale di Alba, Langhe e Roero. https://www.gazzettadalba.it/2022/01/ovada-un-caso-di-peste-suina-riscontrato-nella-carcassa-di-un-cinghiale/
[3] African swine fever virus. (2022). In Wikipedia. https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=African_swine_fever_virus&oldid=1069124353
[4] ISTAT. (2022). Consistenze degli allevamenti. Retrieved February 21, 2022, from http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_CONSISTENZE
[5] Carrada, G., & Frizza, C. (2021). Transizione Ecologica Aperta (p. 150). ISPRA. https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-di-pregio/transizione-ecologica-aperta
[6] WWF Italia. (2022). Toccare con mano la crisi ecologica (p. 17). WWF Italia. https://www.wwf.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/toccare-con-mano-la-crisi-ecologica/
[7] Xia, W., Hughes, J., Robertson, D., & Jiang, X. (2021). How one pandemic led to another: ASFV, the disruption contributing to SARS-CoV-2 emergence in Wuhan.
[8] Ministero della Salute. (2022, January 27). Peste suina africana. Ministero della Salute. https://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenutiSanitaAnimale.jsp?lingua=italiano&id=208
Immagine copertina e anteprima: borevina on Pixabay, licenza libera ad uso commerciale.