25 giugno 2021
Il 20 maggio è divampato un incendio su una nave al largo dello Sri Lanka [1] provocandone l’affondamento e la dispersione nell’ecosistema marino di numerosissime sostanze tossiche, tra cui combustibili, oli, resine e plastiche. Le vicine spiagge e la costa sono state invase dalla plastica rilasciata nell’oceano e gli animali, tra cui le tartarughe [2], stanno già morendo a causa di questa massiccia contaminazione di inquinanti.
Cosa possiamo fare noi in questo caos? Abbiamo già parlato dell’importanza della protezione e conservazione degli ecosistemi marini in un precedente post ma oggi vorremmo presentare una nuova e concreta possibilità per ridurre ancora di più il nostro impatto su di essi.
Sapevate che anche fare la lavatrice contribuisce all’inquinamento dei mari? Ogni capo, lavandolo, si deteriora e rilascia delle fibre che finiscono “giù per il tubo”, che non costituirebbero un problema se i nostri vestiti fossero composti al 100 % di materiali biodegradabili come cotone, lana, lino, seta, canapa ecc. Purtroppo, gran parte dell’industria tessile utilizza fibre plastiche, come il poliestere. Il problema del poliestere riguarda quello che accade dopo la sua produzione, durante il suo utilizzo e il suo degradamento. Si stima infatti che il 35 % della plastica negli oceani provenga proprio dalle nostre lavatrici [3, 4], che ad ogni lavaggio scaricano moltissime fibre sintetiche.
Una start-up, Planet Care, sta cercando di risolvere questo problema con un filtro per lavatrice molto facile da installare. Selezionata da Amazon tra le cinque start-up più innovative dell’anno, è in corsa per raggiungere il primo posto e dunque un finanziamento di 100 000 €. Qui puoi votare per loro. Dal loro sito, potete trovare un kit composto da contenitore e cartucce filtranti di facile installazione; noi lo abbiamo già acquistato e testato! La loro politica di riutilizzo dei filtri permette di ridurre al minimo i rifiuti, poiché una volta rimandati (gratuitamente) al mittente verranno rigenerati e riutilizzati.
Con la consapevolezza dell’impatto delle nostre azioni quotidiane possiamo adottare questa ed altre innumerevoli strategie per inquinare meno. Sta a noi capire come e fare ed iniziare ad agire!
Bibliografia:
[1] Sri Lanka: Burning ship coats beaches in oil and debris. (2021, May 28). BBC News. https://www.bbc.com/news/world-asia-57278473
[2] Mallawarachi, B. (2021, June 22). Turtle carcasses wash ashore in Sri Lanka after ship fire. SFGATE. https://www.sfgate.com/news/article/Turtle-carcasses-wash-ashore-in-Sri-Lanka-after-16264277.php
[3] Parlamento Europeo. (2020, December 29). L’impatto della produzione e dei rifiuti tessili sull’ambiente (infografica). https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20201208STO93327/l-impatto-della-produzione-e-dei-rifiuti-tessili-sull-ambiente-infografica
[4] Ocean Clean Wash. (n.d.). Microfiber Pollution: Our Clothes Pollute the Oceans. Ocean Clean Wash. Retrieved June 25, 2021, from https://www.oceancleanwash.org/