Miguel Crespo
15 luglio 2022
Oggi, il contesto agricolo globale e nazionale costringe l'intera società civile a riflettere sul presente e futuro della produzione alimentare. Il paradigma alla base della sicurezza e sovranità alimentare deve essere compreso e messo in pratica al di là dei discorsi e delle raccomandazioni che vengono ripetutamente fatti nei forum e nelle politiche internazionali.
Nonostante siano sancite dalla sua Costituzione e sottolineate da diverse leggi e decreti nazionali, in Bolivia, la sicurezza e la sovranità alimentare non si sono ancora concretizzate e sembrano essere rimaste su carta. La Bolivia è, e continua ad essere, un Paese agro-estrattivista che promuove la produzione di colture per l’export, come la soia. La soia transgenica occupa il 35 % della superficie totale coltivata in Bolivia [1] a scapito di altre colture più importanti per il mercato interno e per l'alimentazione della popolazione (ad esempio, cereali, tuberi, frutta, verdura ed energizzanti).
Paradossalmente, la Bolivia importa tali alimenti per un valore corrispondente di circa 773 milioni di dollari americani [2]. In un Paese considerato tra gli 11 più ricchi di biodiversità del mondo, questa situazione dimostra come le multinazionali di semi transgenici e prodotti agrochimici abbiano efficacemente subordinato le politiche boliviane ai loro interessi.
Purtroppo, anche scuole e centri educativi appaiono soggiogati agli interessi delle aziende agroalimentari [3] come testimonia l'alto numero di studenti favorevoli all'uso di sementi transgeniche e prodotti agrochimici.
In peggioramento da diversi decenni, questa situazione ha portato al fallimento della produzione alimentare e alla speculazione del mercato globale, ma ha spianato la strada alla nascita dell'agroecologia. L'organizzazione non governativa PROBIOMA-PROBIOTEC è una delle istituzioni che ha sostenuto e promosso questo nuovo tipo di agricoltura. Accreditata dalla Rete Internazionale di Selvicoltura Analoga ("RIFA"), la sua azienda agroecologica situata a San Luís, a circa 50 chilometri da Santa Cruz de la Sierra, è diventata un importante punto di riferimento per la produzione agroecologica nell'Amazzonia boliviana.
Fig. 1: vista dell'azienda agroecologica a San Luís in una giornata di sole (GreenMarked. San Luís – Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Giugno 2022).
Negli ultimi sei anni, PROBIOMA-PROBIOTEC ha promosso pratiche agroecologiche di campo agli studenti di università pubbliche e private presenti nell’area metropolitana di Santa Cruz. Grazie ad un intenso programma di tirocinio di quattro-cinque mesi presso l'azienda di San Luís, gli studenti tirocinanti preparano la propria tesi di laurea su una specifica coltura o un processo agroecologico presente in azienda. In questa maniera, possono sperimentare pratiche agricole e forestali innovative ed ecologiche (non solo concetti teorici) e acquisire nuove competenze tecniche per diventare agronomi ecologici, ingegneri ambientali e biotecnologi del futuro.
Un esempio di esperienza di tirocinio da citare è il lavoro svolto da due studenti dell'Università privata UCEBOL. A maggio, gli studenti Dora Cruz Coronado e Christian Zabala hanno sostenuto la creazione di un vivaio agroecologico per la produzione di alberi da frutto e alberi forestali autoctoni. Gli alberi saranno trasferiti tra settembre e dicembre alle comunità agricole della regione di Chiquitanía, gravemente colpita dai recenti incendi boschivi che hanno distrutto centina di ettari forestali [3]. Sostenuta economicamente dal progetto “Agrecol Trees – Chiquitanía”di GreenMarked, questa iniziativa non solo sostiene l'educazione agroecologica, ma risponde anche alle esigenze sociali e ambientali delle comunità locali.
Grazie alla differenziazione degli alberi ecologici e incorporando una visione e un approccio agroecologico, questo nuovo tipo di collaborazione italo-boliviana affronta efficacemente sia la conservazione della biodiversità che la sicurezza e la sovranità alimentare.
Fig. 2: Soia biologica in associazione con ortaggi biologici presso l'azienda agroecologica di PROBIOMA-PROBIOTEC (GreenMarked. San Luís – Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Giugno 2022).
Immagine di copertina: Visione frontale dell'azienda agroecologica di PROBIOMA-PROBIOTEC (GreenMarked. San Luís – Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Giugno 2022).
Foto di anteprima: l'orto mandala presso l'azienda agroecologica PROBIOMA-PROBIOTEC (GreenMarked. San Luís – Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Giugno 2022).
Bibliografia:
[1] PROBIOMA. (2021, December). PROBIOMA impulsa el fortalecimiento de la producción de alimentos desde las comunidades. Agroeco noticias. https://web.probioma.org.bo/index.php/component/joomdoc/doc_download/275-agroeconoticias-15
[2] Miller, M. L., Santos Ferreira, S., Löbmann, M., Schermer, M., Foschiera, A., & Zerbe, S. (2022). An outlook on the future of Brazilian agriculture: how farming students of Tocantins perceive sustainability in the Cerrado. Brazilian Journal of Environmental Sciences (Online), 57(2), 215-229. https://doi.org/10.5327/Z2176-94781328
[3] PROBIOMA. (2020). El modelo agropecuario global que enferma, contamina y no alimenta. https://web.probioma.org.bo/index.php/component/joomdoc/doc_download/251-probioma-bolivia
[4] ABT. (2021, May 11). Audiencia Pública Final de Rendición de Cuentas Gestión 2020. http://abt.gob.bo/images/stories/audienciaPublica/2020/final2020/informe.pdf
Questo articolo è stato scritto per il progetto "Agrecol Trees - Chiquitania", finanziato da GreenMarked e attuato da PROBIOMA - PROBIOTEC.
Editori:
Daniela Romero Romay e Mark L. Miller